La pianificazione strategica è un processo che i manager all’interno delle aziende, adottano per delineare obiettivi nel medio e lungo periodo.
Mai come in questi mesi di post pandemia, i vertici aziendali si preoccupano di come vendere, consegnare e anche come sopravvivere alla crisi.
Chi aveva già una strategia commerciale e i parametri sotto controllo, dovrà fare velocemente gli aggiustamenti del caso, in relazione ai cambiamenti di mercato.
Chi era solito andare a intuito, deve mettere a punto da zero, un piano strategico per cercare di definire il futuro dell’azienda.
In cosa consiste la pianificazione strategica?
Si attua un piano d’azione, si valutano i mezzi a propria disposizione, oltre a quantificare i flussi di cassa necessari per concretizzare gli obiettivi.
I parametri per la pianificazione aziendale
Gli obiettivi devono essere quantificabili, misurabili e distribuiti diversamente nel tempo, in base ai risultati che si vogliono ottenere.
La pianificazione operativa si attua per azioni a breve termine, comunque non superiori ad un anno.
La pianificazione tattica, per il medio termine e non oltre i cinque anni.
La pianificazione strategica, per obiettivi a lungo termine, che prepareranno il terreno a ciò che l’azienda desidera per il proprio futuro. Questo è un processo chiave a cui concorrono le informazioni utili del mercato di riferimento, le sue tendenze e le sue previsioni. L’elaborazione di tutti questi dati, dà origine ad un budget dedicato agli obiettivi strategici.
Scopo della pianificazione strategica
La pianificazione deve stabilire gli obiettivi a breve, medio e lungo termine su come l’azienda deve porsi sul mercato, in base a ciò che vuole ottenere.
La missione aziendale è alla base di qualunque azione strategica, poiché esprime gli scopi che l’impresa persegue, la sua visione, la sua filosofia, i suoi valori chiave e quindi il suo orientamento strategico di fondo.
Pianificazione strategica in tempi di crisi
Il Covid-19 ci ha immersi in una crisi diversa dalle altre: trasversale e globale da cui si percepisce un durissimo impatto economico. Mai come ora bisogna prendere atto che questa crisi rappresenta un radicale cambiamento di scenario, per il quale saranno richieste nuove competenze e strategie per riuscire a rimanere competitivi, oltre all’adozione di nuovi strumenti in grado di fornire elementi predittivi, sulla base dell’analisi dei dati.
La pianificazione dovrà tenere conto dei possibili condizionamenti della pandemia in corso, in modo da poter modificare la strategia in modo veloce.
Ipotizzare scenari specifici per l’azienda relativi ai diversi profili di rischio: strategico, finanziario, operativo, sullo stato patrimoniale, sui flussi di cassa, sul conto economico, proiettandoli in periodi di crisi più o meno lunghi, immergendoli in scenari avversi, testando l’andamento delle variabili nella loro complessità. Per fare questo servono strumenti dedicati come i cruscotti digitali e bravi consulenti di controllo di gestione.
Questo tipo di pianificazione non è più rimandabile, per non esporsi ad un rischio ancora più grave: chiudere l’attività.